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GIOVANNI ONORATO


NON PARLIAMO LA

 
STESSA LINGUA
pratiche di scrittura per la scena 

18|19|20|21 febbraio

h10/16

PER PARTECIPARE INVIARE CV + FOTO

ENTRO IL 10 febbraio 2025
        massimo 12 partecipanti        

quota di partecipazione €100

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Che cosa accade se ci immaginiamo come dei personaggi? Ci allontaniamo da noi stessi o troviamo le parole giuste per descriverci? “La vita non è quella che si vive, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.”

Secondo James Hillman i falsi ricordi sono più importanti di quelli veri. Quelli veri sono dettati dalle circostanze, mentre quelli che non sono determinati da cause esterne sono in tutto e per tutto rivelatori dei nostri desideri; se Isadora Duncan ricordava di aver perso la verginità molti anni prima di quando non fosse effettivamente successo non era un caso di mitomania: quel falso ricordo testimoniava un sé autentico, desideroso e passionale già da molti anni prima che le fosse concesso.

Il laboratorio sarà un modo per lavorare sulla propria autorialità in senso ampio. Per partecipare al laboratorio è necessario portare qualcosa di propria produzione, preferibilmente scritto ma anche visivo, danzato o musicale. Non preoccupatevi se è patetico, lo sarà quasi certamente. Portate vecchie pagine di diario, poesie che non vi piacciono più. Anche il patetismo è teatro, anche ciò che ci imbarazza è parte di noi e può essere incluso nella nostra narrazione. 

Tutto è scrittura. Il modo in cui decidiamo di raccontarci determina chi siamo nel mondo. Il modo in cui ci insegnano a raccontarci può farci fiorire o soffocarci. “Le parole sono importanti!” Quali parole sceglieranno i diversi / le diverse partecipanti del laboratorio? Le loro lingue riusciranno a comunicare? La loro narrazione collettiva avrà bisogno di un manifesto? Saranno in grado di scatenare una piccola rivoluzione?

CHI È GIOVANNI ONORATO?

Nato a Roma nel 1995, approfondisce il teatro fuori dalle accademie. Nel 2016 si trasferisce a Berlino dove studia danza contemporanea presso il Tanzfabrik Berlin. Tornato a Roma lavora con Dante Antonelli, Filippo Timi e la compagnia Fettarappa/Guerrieri. Nel 2022 debutta il suo primo lavoro, “Suck my Iperuranio”. Il suo nuovo progetto “A.L.D.E. non ho mai voluto essere qui” è stato finalista al bando Biennale College, ha vinto la menzione speciale del premio “tuttoteatro.com” Dante Cappelletti e il premio delle giurie DirectionUnder30, per poi debuttare nella rassegna Anni Luce del RomaEuropa Festival 2023.

 

È stato coinvolto dalle compagnie Deflorian/Tagliarini e Muta Imago a far parte del progetto “Index”, con cui ha messo in scena una performance di fronte alla stazione di Roma Termini intitolata “In una qualunque parte del pianeta”. Sempre per i Muta Imago entra nel cast di Ashes, spettacolo vincitore del premio Ubu al miglior progetto sonoro. Ha pubblicato un libro di poesie e un album, intitolato “Ancora Luminoso Disegniamo l’Essere”. 

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